Prima denuncia alla Commissione Europea dei docenti sardi

Secondo l’Avv. Solinas la “legge discrimina i sardi”

Un gruppo di docenti nuoresi, cagliaritani e dell’oristanese contestano la Legge 107/2015 ed inoltrano denuncia alla Commissione Europea .

I commi 76 e 77 dell’art. 1 commi della Legge 107/2015 proteggono tutte le altre regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e Bolzano ma non la Sardegna.

Si sono rivolti allo studio dell’avv. Claudio Solinas che da anni si occupa di diritto scolastico e che ha intrapreso tantissime battaglie per i diritti dei precari della scuola.

In discussione è l’art. 1 della legge 107/2015 sulla Buona Scuola nella parte in cui viene disposta la procedura di reclutamento nazionale.

I docenti sardi sono costretti ad emigrare per avere un ruolo, una stabilizzazione, dopo anche un decennio di precariato; si trovano da anni in G.A.E graduatorie ad esaurimento e attendono invano un lavoro stabile.

Il legislatore nazionale, che avrebbe voluto risolvere il precariato, con la censurata legge 107/2015 non ha tenuto conto del principio di insularità, delle peculiarità della regione Sardegna e dei docenti sardi, ignorando norme dell’ UE TFEU , trattato di Amsterdam e della Carta dei diritti Fondamentali dell’Unione Europea.

Con una retribuzione, molto inferiore a quella media di Francia Germania ed Inghilterra di 1250, 00 Eu circa mensili, a prescindere dagli anni di precariato; – quella è la dimensione economica del loro stipendio – avrebbero dovuto sostenere i costi altissimi del canone di locazione nei luoghi di destinazione, i viaggi da e per la Sardegna; una situazione per chi ha famiglia, ingestibile ed impossibile da sostenere.

La Regione ha comunicato qualche giorno fa che non intendeva proporre ricorso per la declaratoria di incostituzionalità; non ha intrapreso la battaglia nei confronti dello Stato che calpesta il diritto sacrosanto dei sardi, dei docenti sardi a restare nell’isola, così come le norme UE prevedono e raccomandano.

Il fronte dei docenti è ampio, non si arrendono neppure coloro che hanno presentato la domanda per mero scrupolo ed osservanza della legge 107/2015; sono 1700 infatti i docenti che hanno presentato la domanda per partecipare alla fase B) reclutamento nazionale.

Un esercito di docenti che ,nell’incertezza più totale e nella fretta dettata dal termine perentorio quello del 14.08.2015, è stato costretto a partecipare alla procedura nazionale di reclutamento; una moltitudine di insegnanti che non ha alcuna certezza, perchè non sono ancora ben definiti gli ambiti territoriali, perchè non si sa esattamente la destinazione dei partecipanti.

Il fac simile della domanda , presenta carenze gravi, non contempla neppure l’opzione per i docenti entrambi coniugi o conviventi i quali, dovendosi spostare dalla Sardegna, dovrebbero stare nella stessa città, o in una sede vicina.

Il rischio è quello che un docente sardo abbia il ruolo a Palermo mentre il suo coniuge lo abbia a Bologna, o peggio a Roma ( sic) !!!

L’applicazione della legge sarebbe per molti di loro devastante e si tradurrebbe nell’impossibilità di rifiutare la proposta di assunzione in ruolo; la scelta è per loro obbligata, o accettano, altrimenti vengono depennati dalle graduatorie ad esaurimento e devono riprensentarsi al prossimo concorso a cattedre, anche dopo aver maturato 10 anni di precariato, altra palese ingiustizia!!!

La parola ora passa alla Commissione Europea che dovrà dare risposta entro un anno, spiega l’avv. Solinas, e se la denuncia viene ritenuta fondata, lo Stato italiano sarà chiamato a rispondere con un atto di messa in mora.

Il mancato adempimento alle indicazioni della Commissione Europea, farà scattare la procedura sanzionatoria che prevede l’irrogazione di una sanzione proporzionata alla gravità della violazione accertata.