Tar Lazio – Ordinanza n. 5725 del 13 novembre 2014

Le determinazioni del Direttore di un Istituto di ricerca sono atti di micro/macro organizzazione e debbono essere motivate e frutto di istruttoria condivisa con i ricercatori.

Una importante pronuncia del Tar del Lazio, Ordinanza n. 5725-2014, emessa su ricorso patrocinato dagli avv.ti Francesco Americo ed Elena Spina ha confermato alcuni principi fondamentali, non del tutto scontati, del procedimento amministrativo di gestione dei Dipartimenti e Laboratori Universitari, che vedono spesso il lavoro pluriennale dei ricercatori vanificato e messo a repentaglio da scelte dispotiche, prive di istruttoria e di motivazione.

Nel caso di specie un ricercatore è stato privato delle risorse destinate al suo laboratorio volte alla stessa attività di ricerca e consistenti in un certo numero di gabbie di cavie animali, oggetto di attività scientifica pluriennale di rilevantissima importanza accademica.

Il provvedimento impugnato imponeva la riduzione di queste risorse e in ultima analisi dunque incideva anche sulla attività scientifica del ricercatore in maniera punitiva e condizionante per i risultati del suo lavoro di Laboratorio.

Gli aspetti interessanti di questa pronuncia sono anzitutto che questi provvedimenti pur essendo in qualche modo connessi al rapporto di lavoro, sono rimasti sotto la giurisdizione del giudice amministrativo che ne ha riconosciuto la portata generale di atto amministrativo di macro organizzazione, volto alla gestione complessiva.

Altro aspetto rilevante è relativo alla rinnovata importanza della istruttoria in casi come questo, che vuol dire anche coinvolgimento del ricercatore nella ponderazione e valutazione delle scelte di gestione del laboratorio e dell’istituto.

Ecco la motivazione dell’accoglimento delle ragioni del ricercatore avanzate col ricorso: “CONSIDERATO che su tali specifiche problematiche per le ricerche in corso e sui paventati rischi di compromissione di alcuni degli importanti progetti già finanziati, il ricorrente aveva già informato l’Istituto intimato nella fase anteriore all’adozione del provvedimento; RITENUTO che l’atto in oggetto non appare adeguatamente motivato sotto i profili sopra evidenziati, né risulta svolta dalla Commissione all’uopo nominata alcuna istruttoria “ad hoc”; RITENUTO di salvaguardare le esigenze cautelari del ricorrente, disponendo il sollecito riesame, da parte dell’Amministrazione, delle modalità e dei criteri di distribuzione e di assegnazione delle gabbie tra i diversi laboratori dell’Istituto, alla luce di quanto dedotto nel presente ricorso, con specifico riferimento alla necessità di verificare se la disposta riduzione delle gabbie disponibili possa in qualche modo compromettere o pregiudicare i progetti di ricerca

Avv. Elena Spina