Tribunale di Salerno – Sentenza n. 336 del 2020 pubblicata il 12 febbraio 2020
Il Tribunale di Salerno, Sezione Lavoro, giudice Dott.ssa Francesca D’Antonio, in merito al famoso algoritmo – in base al quale migliaia di docenti sono stati allontanati da casa – ha accolto il ricorso e, per l’effetto, ha accertato il diritto di parte ricorrente al trasferimento in una delle sedi comprese nell’ambito indicato nella domanda di mobilità dal ricorrente.
La sentenza del Tribunale di Salerno n. 336 del 2020 è molto interessante in virtù di molteplici profili, difatti, ha stabilito il Giudice che:
- dal quadro normativo (CCNI dell’8.4.2016 e O.M. n. 241 dell’8.4.2016) si ricava in primo luogo un criterio di progressività che condiziona il passaggio alla fase successiva delle operazioni di mobilità solo dopo il completamento di quella precedente. All’interno di ciascuna fase, poi, opera il sistema delle precedenze;
- quindi, per ciascuna preferenza, è stilata una graduatoria e l’esame delle richieste viene effettuato partendo dal più alto punteggio. L’ordine di graduatoria degli aspiranti nell’ambito di ciascuna preferenza è dato dal punteggio più elevato. Pertanto la graduatoria segue l’ordine del punteggio all’interno della preferenza (ambito) indicata dall’aspirante e salvo il sistema delle precedenze;
- dalle risultanze istruttorie è emerso che i docenti “contro interessati”, pur partecipando alla fase C della procedura di mobilità (e dunque ad una fase successiva a quella del ricorrente che, in quanto assunto entro l’a.s. 2014/2015, ha partecipato alla fase B) hanno ottenuto all’esito della stessa l’assegnazione un ambito richiesto dal ricorrente in via preferenziale (al secondo posto) e a questi, tuttavia, non riconosciuto;
- in conclusione, ha stabilito il Tribunale di Salerno, che l’Amministrazione ha agito con violazione del criterio di progressione delle fasi previsto dal contratto collettivo con conseguente illegittimità dell’assegnazione al ricorrente, all’esito della procedura di mobilità;
(Foro di Salerno)