Il Tribunale di Monza e quello di Milano condannano il Ministero dell’Istruzione a risarcire quasi 80.000 euro a due docenti e due ata per la mancata assunzione a tempo indeterminato.
Il Tribunale di Monza ha riconosciuto i diritti di due precari ATA, dichiarando “l’illegittima apposizione del termine e la conseguente nullità parziale dei contratti stipulati tra le partì, condanna il MIUR in persona del Ministro pro tempore, a corrispondere in favore del ricorrente a titolo retributivo un importo pari alla differenza stipendiale tra quanto percepito in forza dei contratti a tempo determinato impugnati e quanto avrebbe dovuto percepire se fosse stata correttamente collocata nei gradini stipendiali previsti dalla successione dei CCNL del comparto scuola in base all’anzianità maturata dalla prima assunzione otre interessi legali dalla scadenza al saldo”.
Il giudice del Tribunale del Lavoro di Milano invece, dott.ssa Maria Rosaria Cuomo, scrive nella sentenza con cui riconosce i diritti di due insegnanti precari: “il mancato riconoscimento dell’anzianità di servizio lamentato da parte ricorrente, incidendo negativamente sull’aspetto economico, integra una ingiustificata discriminazione ai suoi danni… consegue quindi il diritto al risarcimento del danno pari alle differenze retributive conseguenti al mancato computo, ai fini dell’anzianità, dei periodi di servizio espletato in regime di precariato, risultanti dalla differenza tra la retribuzione percepita dalla parte ricorrente durante il periodo di impiego a termine e la retribuzione che avrebbe dovuto percepire in considerazione della maggiore anzianità e professionalità di volta in volta raggiunta”.
(Tratto dal comunicato stampa Codacons del 14.03.12)