In un serata che non meglio ricordo del 2006 – avevano da poco pubblicato le storiche sentenze del Tribunale di Genova sul precariato nella sanità – l’avv. Massimo Pistilli, mio amico dai tempi di suo padre, cercava di convincermi che lì si apriva una strada per fare finire il precariato nella scuola.
Il precariato nella scuola esiste da decenni… e decenni… lo abbiamo sofferto come un male naturale, incurabile, e perciò inevitabile.
Nel 1997, avevamo già provato, con il coordinamento precari UIL Scuola di Viterbo, ma senza successo.
Ci ho voluto pensare qualche giorno… poi ho dato il mio assenso a cominciare.
La UIL Scuola di Viterbo, nel bene e nel male, è un sindacato di oltre 1.500 lavoratori della scuola (in una piccola provincia) e moltissimi di loro erano, e sono precari.
Centinaia di essi hanno iniziato la battaglia giudiziaria; il 5 febbraio 2007 abbiamo depositato presso il Tribunale di Viterbo i primi ricorsi, poco dopo seguiti dai lavoratori della UIL Scuola di Terni e Orvieto che per prima si è aggiunta a questo sogno visionario.
Quando il Tribunale di Viterbo ha pronunciato la prima sentenza che dichiarava che l’abuso del precariato nella scuola è illegittimo, condannando ai primi risarcimenti del danno, abbiamo fatto una conferenza, in cui abbiamo cercato di raccontare che il diritto del lavoro stava cambiando, come era cambiato all’epoca delle sentenze della sanità; alla Corte di Appello di Roma il merito di avere per prima confermato queste sentenze, e di avere continuato a farlo fino ad oggi… l’unica ad averci creduto dall’inizio alla fine.
In quella stessa conferenza stampa l’avv. Massimo Pistilli ha detto che era l’inizio della fine del precariato; e oggi sembra finalmente che abbia avuto ragione!
Ci siamo adoperati perché l’esperienza della UIL Scuola di Viterbo fosse un punto di riferimento per tutti i lavoratori precari della scuola di Italia, e di lì a poco fu pronunciata la storica sentenza del Tribunale di Genova, che accolse le speranze di altri 12 lavoratori iscritti alla UIL Scuola di Genova, sempre difesi dagli avv.ti Massimo Pistilli e Stefania Reho; e per questo ringrazio gli amici Corrado Artale e Ferdinando Agostino della UIL di Genova, che hanno condiviso la nostra visione, che per un pezzo di strada è sembrata quasi follia… in quei giorni difficili, in cui tutti gli altri sindacati intorno ci accusavano di speculare sulle speranze dei lavoratori…
Il clamore della stampa nazionale, poi, ha convinto tutti a farne una battaglia per tutti.
Quando la Corte di Cassazione ha raggelato la nostra speranza, decidendo negativamente del lavoro di uno dei nostri iscritti, abbiamo parlato di nuovo, nella stessa sala riunioni della UIL Scuola di Viterbo; e abbiamo scommesso che non fosse finita.
La Corte Costituzionale ci ha dato l’opportunità, e grazie al lavoro di tutti – e la fiducia che i lavoratori della scuola non hanno mai cessato di riporre nei sindacati che rispettivamente li rappresentano, finalmente il diritto europeo ha salvato un pezzo di lavoro italiano.
In queste ore, voglio pregare tutti i lavoratori della scuola di non dimenticare mai da dove vengono… le interminabili attese, ansie, paure, ogni estate, per strappare un lavoro, un pezzo del diritto alla loro vita.
Ora che leggiamo che la buona scuola non può essere buona se non si investe sulle vite di chi ci lavora, e se investire vuol dire credere non si investe nel futuro con il precariato, voglio dire ai lavoratori della scuola di essere orgogliosi della durezza della loro strada professionale… di ricordarlo e di farlo ricordare.
Oggi, una cosa rivendico con orgoglio incrollabile: di avere sempre affermato che comunque fosse andata, anche dinanzi a una sconfitta, avrei rifatto tutto quello che abbiamo fatto; perché se un sindacato non difende diritti tanto elementari, non ha più senso alcuno…
Tonino Longo
UIL Scuola di Viterbo