La Corte di Appello di Sassari dice stop all’abuso del contratto a termine

COMUNICATO STAMPA

 

Maria Domenica Di Patre con l’Avv. Claudio Solinas vincono la battaglia intrapresa per 11 docenti precari. La Corte di Appello di Sassari dice stop all’abuso del contratto a termine.

 

La battaglia intrapresa dalla vicecoordinatrice nazionale della Gilda degli Insegnanti Maria Domenica di Patre, è stata patrocinata dall’avv. Claudio Solinas, che aveva proposto ricorso al Ministero Istruzione Università e Ricerca chiedendo la stabilizzazione, ed in subordine il risarcimento dei danni subiti a causa della condizione di precariato vissuta per anni da ben 11 docenti della Provincia di Nuoro.

L’avv. Solinas , nel ricorso in primo grado, deciso qualche anno fa, dal Tribunale di Nuoro in persona dell’allora giudice del Lavoro T. Vettore, aveva eccepito la illegittimità del termine apposto ai contratti che si erano succeduti nel corso degli anni scolastici per il conferimento delle ” supplenze”.

E’ notorio che i docenti precari della scuola, che costituiscono espressione del precariato pubblico, un fenomeno ” squisitamente italiano” perchè strutturale, radicato da decenni, e vastissimo perchè coinvolge migliaia e migliaia di insegnanti, è stato causato dal meccanismo perverso delle supplenze.

I docenti vengono inseriti in una graduatoria per anni, dopo aver superato un concorso ordinario,ovvero un esame di abilitazione all’esercizio della professione di docente.

Restano in graduatoria per interminabili anni, beneficiari solo di una serie illimitata di contratti a termine successivi, frustrati da una condizione di precarietà che non cessa se non con l’immissione in ruolo, la quale, non è affatto certa, anzi è aleatoria come sanno bene quei docenti che hanno patito un danno enorme per essere stati collocati in pensione da precari, condizione che hanno tenuto per tutto l’arco della vita lavorativa.

La ripetizione dei contratti a termine successivi, essendo i docenti assunti ripetutamente, da settembre a giugno e poi licenziati per i mesi di luglio e agosto di ogni anno scolastico, non dà diritto se non ad uno stipendio base che resta immutato nel tempo anche dopo decine e decine di anni.

Un ingiustizia insopportabile, osserva la sindacalista Maria Domenica Di Patre, impegnata da tanti anni nel dare battaglia all’Amministrazione scolastica – Ministero Istruzione Università e Ricerca -, coadiuvata dall’ Avv. Claudio Solinas che, sposando le istanze sindacali, si è battuto per il riconoscimento a favore dei precari – previo riconoscimento di un nuovo inquadramento che vede il docente precario come equiparato al docente di ruolo – della progressione stipendiale, degli scatti di anzianità, della retribuzione per i mesi estivi di ciascun anno scolastico, dell’integrale servizio reso al datore di lavoro pubblico.

Il Tribunale di Nuoro nell’agosto del 2010 aveva stabilito che i docenti ricorrenti avevano subito una ingiustizia grave che, osservava il giudice, “poteva essere riparata solo restituendo loro la differenza tra quanto percepito da questi stessi e quanto avrebbero potuto percepire se essi fossero stati da subito inquadrati quali lavoratori a tempo indeterminato, ossia con l’assunzione in ruolo.”

E dunque, accogliendo le domande degli insegnanti, il giudice di primo grado, aveva dichiarato illegittimi i contratti a termine, ordinando al Ministero Istruzione Università e Ricerca:
a) di corrispondere le differenze retributive dovute ai precari qualora essi fossero stati considerati da subito come docenti di ruolo;
b) di ricostruire la carriera considerando per intero ai fini giuridici ed economici, tutti i periodi di servizio svolti in costanza di rapporti di lavoro a tempo determinato;
c) di corrispondere le differenze retributive dovute al legittimo inquadramento con riferimento a tutte le voci della retribuzione compresi gli scatti di anzianità:

La predetta sentenza è stata confermata dalla Corte di Appello, sezione distaccata di Sassari, che in data di ieri, ha deciso di pronunciarsi ancor prima della tanto attesa pronuncia della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che sta per decidere sul precariato scolastico italiano.

Ed invero,spiega l’Avv. Solinas, che si sta battendo da diversi anni per il riconoscimento dei diritti dei precari della scuola, “ la disparità di trattamento economico e giuridico che subisce il docente precario rispetto a chi è immesso in ruolo, ha dato vita ad un consistente contenzioso che, su iniziativa della Gilda Nazionale con la vicecoordinatrice nazionale Di Patre, è approdato alla Corte di Giustizia Europea per violazione all’accordo quadro allegato alla direttiva 1999/70/CEE sul contratto a tempo determinato, la quale deve decidere a breve”.

Siamo fiduciosi e ci batteremo ancora, precisano la Di Patre e l’avv. Solinas, “ in un momento come questo,- in cui la nostra Provincia è attraversata da una crisi economica senza precedenti e dove non ci si confronta su scelte di valore, progetti, prospettive per il futuro, che dovrebbero dare soluzione ai drammi che la gente vive quotidianamente,- cercare di azzerare tutte le ingiustizie subite dai precari, sia veramente espressione non solo di una battaglia giudiziaria ma di una battaglia di civiltà.

Gilda degli Insegnanti di Nuoro
Maria Domenica di Patre
Avv. Claudio Solinas