Programmazione finanziaria e controllo di gestione degli Istituti scolastici

Il dlg n. 150/2009 ha introdotto importanti elementi di novità in termini di misurazione e valutazione dell’attività gestionale degli Enti pubblici; in merito si rimanda al Capo II della citata normativa, mentre il Capo III fa riferimento alla tematica della trasparenza e rendicontazione di tale misurazione e valutazione.

Si tratta di un percorso normativo che ha subito una forte accelerazione nell’ultimo decennio del secolo scorso partendo dal dlg n. 29/1993, per giungere al dlg n. 286/1999, e prevedere con l’art. 18 del dlgs n. 165/2001 l’obbligo per i dirigenti pubblici di prima fascia di implementare sistemi di rilevazione dei costi e dei rendimenti.

Naturalmente anche gli Istituti scolastici rientrano negli obblighi di misurazione, valutazione, e rendicontazione sopra accennati. Parallelamente il DPR n. 80/2013 ha dato avvio per gli Istituti scolastici all’obbligo della rendicontazione sociale (spesso però ancora carente dell’elemento fondamentale, ossia la valutazione del valore sociale aggiunto prodotto, siglabile con VAS, o con terminologia inglese SROI, ossia Social Return of Investiment), congiuntamente al Rapporto di Autovalutazione (RAV) e al Piano di Miglioramento (PDV).

In merito sul sito dell’INDIRE è possibile leggere:

“Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF), che rappresenta il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia, dovrà essere integrato (Art. 3 dpr 275/1999 novellato dal comma 14 dell’art. 1 L.  107/2015) con il Piano di Miglioramento dell’istituzione scolastica, previsto dal D.P.R. 28 marzo 2013, n. 80.”

Nonostante il predetto quadro normativo, ad oggi gran parte degli Istituti scolastici non definisce un quadro di indicatori che evidenzi da un punto di vista economico-finanziario la loro attività gestionale, e non implementa un articolato sistema di controllo di gestione.

Il D.I. n. 44/2001 non ha certamente sostenuto lo sviluppo di un sistema contabile favorevole al controllo di gestione, limitandosi a quanto previsto all’art. 19; il D.I. n. 129/2018 costituisce in merito un piccolo passo in avanti in quanto l’art. 24 recita: “1. Le istituzioni scolastiche adottano le misure organizzative necessarie per la rilevazione e l’analisi delle spese e dei rendimenti dell’attività amministrativa, collegando le risorse umane, finanziarie e strumentali impiegate con i risultati conseguiti e le connesse responsabilità dirigenziali. 2. Le rilevazioni e le risultanze delle attività sopra indicate sono utilizzate dall’istituzione scolastica interessata e dall’Ufficio scolastico regionale, anche ai fini della valutazione dell’istituzione scolastica e del dirigente scolastico.”.

Ma non è stato ancora fatto il primo e fondamentale passo verso la possibilità di implementare un effettivo controllo di gestione, ossia il passaggio dalla contabilità su base prettamente finanziaria (ossia analisi dei flussi in entrata ed in uscita) a quella economico-finanziaria (con il fondamentale punto della valutazione degli ammortamenti).

E’ comunque possibile anche allo stato attuale dell’arte costituire un sistema di indicatori, e l’implementazione di un sistema di programmazione e controllo economico finanziario dell’Istituto scolastico.

Un primo importante punto di partenza può essere dato dagli allegati 1 e 3 alla nota prot. n. 25674 del 20 dicembre 2018, che consentono un’organizzazione dei flussi finanziari anche dal punto di vista della loro destinazione economico-funzionale.

Un altro valido aiuto può essere dato anche dalla lettura del materiale formativo Io Conto (www.formazionemiur.it), e  della pubblicazione del MIUR: “Controllo di Gestione nelle Istituzioni Scolastiche, approccio integrato allo sviluppo del modello di contabilità analitica gestionale”.

A conclusione di questa breve panoramica la proposta di alcuni indicatori, e un accenno alla questione degli ammortamenti correlata alla voce del programma annuale “Disponibilità Finanziaria da programmare”.

Al fine di valutare la capacità dell’Istituto scolastico di raccogliere fondi, un indice importante può essere dato dal rapporto tra la somma dei contributi volontari, altre erogazioni liberali, e i finanziamenti esterni per l’attività progettuale, e la somma totale dei flussi finanziari in entrata.

Altri indicatori di rilievo possono essere: la spesa media procapite per studente; il rapporto tra spese di funzionamento e spesa complessiva; il rapporto tra spesa per investimenti e spesa complessiva; il rapporto tra spesa per i progetti e spesa complessiva. Il tutto può essere esaminato anche in un’ottica temporale (ad esempio facendo riferimento ad un periodo triennale o quinquennale). Ovviamente gli indici possono fare riferimento ad altri aspetti gestionali: ad esempio il rapporto tra numero di fotocopie e numero degli studenti e/o dei docenti. In sintesi è evidente che il sistema dei ratios, ossia dei rapporti tra grandezze di natura diversa, oltre ad essere di grandissima utilità, può essere “espanso” in relazione ai bisogni informativi dati dallo specifico contesto (ad esempio numero di ore di assenza degli studenti rapportato al numero di ore di lezione erogato). 

Un accenno a parte merita la questione degli ammortamenti, voce inesistente nel programma annuale. Si può ovviare a ciò con qualche “astuzia contabile”. Si immagini l’acquisto di personal computer per l’attuazione di un laboratorio di informatica. E’ chiaro che dopo qualche anno, oltre all’usura dei macchinari subentrerà la loro obsolescenza, e quindi la necessità di un nuovo acquisto di macchinari. Considerato un costo di acquisto pari a € 50.000,00, e un tasso di sostituzione/ammortamento/obsolescenza pari a cinque anni, è evidente che l’Istituto scolastico se vorrà avere la certezza della disponibilità delle risorse finanziarie per l’acquisto di nuovi computer, dovrà “iniziare a risparmiare” € 10.000,00 ogni anno, che dovranno essere “parcheggiati” nella voce del programma annuale “Disponibilità Finanziaria da programmare”, al fine di fare accrescere a fine esercizio l’avanzo di amministrazione, ripetendo tale operazione ogni anno fino al raggiungimento della somma prevista come necessaria per il rinnovo del laboratorio di informatica.

E’ chiaro che il tutto richiede uno stretto collegamento tra la vision didattica dell’Istituto scolastico e la programmazione pluriennale dell’utilizzo delle risorse.

Gianni Paciariello, dirigente scolastico Presidente dell’Associazione Papa Giovanni Paolo II che opera per la tutela dei diritti degli studenti.